Una prima considerazione: ai sensi del regolamento che prevede che il Consiglio sia convocato entro 20 giorni dalla presentazione della richiesta, lo stesso era stato fissato il 28 novembre, dunque nei tempi previsti dal regolamento.

Le organizzazioni promotrici del sit-in si sono subito attivate per pubblicizzare l’evento ma nei giorni immediatamente successivi è giunta comunicazione che, su richiesta del Sindaco, che non avrebbe potuto essere presente in quella data, la seduta veniva  rinviata al giorno 5 dicembre alle ore 19, sforando dunque i tempi previsti per la convocazione.

Nell’arco della settimana il comitato e le associazioni hanno provveduto a distribuire volantini che annunciavano il raduno in piazza secondo modalità e orari comunicati.

Successivamente ancora, nella riunione preparatoria per lo svolgimento del Consiglio Comunale, i capigruppo decidevano però di anticipare la seduta alle ore 18.

Tutto ciò detto per evidenziare quanta poca considerazione c’è verso le istanze dei cittadini, quanto poco rispetto dei loro impegni di lavoro, di famiglia e personali. La sera del 5 dicembre,

in attesa del Sindaco, che si è presentato ben dopo le ore 19, diversi esponenti del Comitato, delle associazioni e dei partiti di opposizione si sono alternati al microfono posto un piazza e hanno messo in chiara evidenza l’insostenibilità economica del progetto per i notevoli costi di gestione, di manutenzione ordinaria e straordinaria, per il deficit di utilizzo e per le pesanti ricadute in ambito ambientale e paesaggistico; medesimi interventi ripetuti in sede di seduta con determinazione e argomenti pertinenti.

Più di 500 persone erano in piazza, nonostante il tempo atmosferico avverso, con pioggia alternata a vento e un finale di temporale.

È stata una partecipazione sentita, convinta e forte per ribadire la volontà di affermare il diritto all’ascolto e alla condivisione per progetti di tale portata che ricadono sull’intera collettività.

Tale partecipazione ha rappresentato il segnale di quanto questa opposizione alla cabinovia coinvolga l’opinione pubblica e di quanto il progetto sia avversato, non per motivi ideologici o di appartenenza politica, ma per necessità di dover e voler amministrare con oculatezza fondi preziosi, che però dovranno essere in buona parte restituiti e che per tale  ragione devono essere investiti in progetti che siano fonte di sviluppo e benessere per la città.

Con questa manifestazione un buon risultato è stato raggiunto ma altra strada resta da fare; restiamo in attesa delle prossime decisioni dell’Amministrazione Comunale, pronti e convinti che le nostre istanze sono nel senso di una democratica partecipazione e della vita sociale della Nostra città.