Trieste ha bisogno di un sistema di mobilità moderno, che vada a reale beneficio dell’intera città, connettendo le periferie e il centro in modo veloce, comodo, attraente. L’ovovia non risponde a nessuna esigenza di mobilità per la città, mentre viene dimenticato che abbiamo un tesoro già a disposizione: la rete del ferro. Oltre all’esistente, tutte le altre città stanno ricevendo finanziamenti ben più corposi del nostro per costruire moderne reti di tram. I 48 milioni di euro dell’ovovia basterebbero a realizzare una linea tramviaria su un asse fondamentale, quello che va dalla Stazione a piazza Foraggi. Questa linea tram potrebbe essere il primo passo di una rete di trasporto pubblico su ferro più ampia, che preveda 2 linee di tram da completare grazie a ulteriori finanziamenti (bando annuale del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili): una da Barcola a Campo Marzio e una dalla Stazione a Borgo Sergio. A differenza dell’ovovia, si tratterebbe di un sistema integrato con il trasporto pubblico già esistente e ampliabile negli anni. Non solo, ma si potrebbe integrare con la rete ferroviaria esistente, rendendo possibile in futuro la creazione di collegamenti su ferro con dei tram-treno, sia verso nord fino al Trieste Airport (dove c’è già un ampio parcheggio sottoutilizzato) sia verso sud fino a Muggia e in prospettiva anche a Capodistria.
Le associazioni che avevano collaborato alla redazione del Piano Urbano di Mobilità Sostenibile (PUMS) hanno richiesto già nel 2020 all’Amministrazione di commissionare uno studio approfondito di questa proposta, studio che avrebbe già dovuto essere fatto e preso in considerazione in fase decisionale.
Negli ultimi anni in numerose città d’Italia stanno tornando a circolare i tram, largamente diffusi nel Centro-Nord Europa. Dal 2008 con Bergamo e poi Firenze, Mestre, Messina. Recentemente Bologna, Torino, Pisa, Milano, Firenze, Brescia, Roma, Padova e Reggio Emilia hanno chiesto finanziamenti per nuove linee tram. Dei 22 progetti finanziati dal bando del trasporto pubblico rapido di massa, solo quello di Trieste è per un’ovovia. Tutte le altre città hanno chiesto e ottenuto finanziamenti anche 4 volte maggiori per tram, filobus elettrici, BRT e metropolitane.