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Comunicato Stampa – Conferenza stampa Roma 15 marzo 2024

22 Marzo 2024

  In una dimostrazione potente di unità civica e responsabilità sociale, il Comitato No Ovovia di Trieste ha raggiunto un traguardo significativo nella sua lotta per la salvaguardia del territorio e della democrazia. La consegna di 10.350 firme al Parlamento Europeo segna una tappa cruciale nella battaglia contro la realizzazione di un’opera finanziata con 62...

 

In una dimostrazione potente di unità civica e responsabilità sociale, il Comitato No Ovovia di Trieste ha raggiunto un traguardo significativo nella sua lotta per la salvaguardia del territorio e della democrazia. La consegna di 10.350 firme al Parlamento Europeo segna una tappa cruciale nella battaglia contro la realizzazione di un’opera finanziata con 62 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), una decisione calata dall’alto che rischia di stravolgere il volto di Trieste e i principi fondamentali di partecipazione civica.

La conferenza stampa tenutasi a Roma ha visto la partecipazione di rappresentanze significative dal mondo politico e associativo, dimostrando un fronte unito contro la realizzazione di infrastrutture giudicate inutili, impattanti e insostenibili. Questo evento rappresenta non solo una protesta contro l’ovovia ma anche un appello più ampio per un ripensamento delle modalità con cui vengono decisi e implementati i progetti infrastrutturali in Italia.

Il Comitato No Ovovia, guidato dal coordinatore William Starc, ha sottolineato l’importanza dell’ascolto, della trasparenza e della partecipazione come pilastri di una sana amministrazione pubblica. La mancanza di un confronto aperto e costruttivo sull’opera, unita alla negazione di un referendum proposto per coinvolgere direttamente i cittadini, ha alimentato un crescente dissenso che si è concretizzato nella raccolta firme.

La lotta contro l’ovovia non si ferma alla questione ambientale, benché le preoccupazioni per l’impatto sull’archeologia industriale, sul paesaggio e sugli ecosistemi siano ben motivate. La vera posta in gioco è la difesa dei diritti dei cittadini di essere informati, ascoltati e coinvolti nelle decisioni che riguardano il futuro della loro città.

L’appello al Parlamento Europeo, quindi, non è solo una richiesta di rivedere il finanziamento dell’opera ma un invito a ripensare le pratiche di governance e di sviluppo sostenibile. Il messaggio lanciato dal Comitato No Ovovia è chiaro: è tempo di ascoltare la voce della cittadinanza e di agire in modo responsabile per garantire un futuro equo e sostenibile per tutti.

Insieme, cittadini, associazioni e rappresentanti politici hanno dimostrato che la partecipazione attiva e il dialogo possono fare la differenza. La sfida lanciata dall’opera dell’ovovia diventa così un’opportunità per riaffermare i valori di una comunità che si impegna attivamente per il proprio territorio e per un modello di sviluppo veramente inclusivo e sostenibile.

Il cammino è ancora lungo, ma la determinazione e l’unità dimostrate finora sono la prova che quando la cittadinanza si mobilita per i propri diritti e per la tutela dell’ambiente, nessuna sfida è troppo grande da affrontare.

Comunicato stampa NO ovovia – MEDIA NAZIONALI

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