La realizzazione dell’ovovia rappresenterebbe un grave danno per il futuro di Trieste: una voragine economica con irreversibili ricadute ambientali e paesaggistiche, un intervento deciso senza il coinvolgimento della cittadinanza che non darebbe nessuna risposta al bisogno di trasporto pubblico efficiente e di qualità della città.
Per fermare la realizzazione di questo progetto, aderisco alla campagna NO ovovia a Trieste.
Oltre all’inaccettabile mancanza di trasparenza e partecipazione nel processo decisionale, esprimo preoccupazione per le enormi ed evidenti criticità del progetto: l’insostenibilità economica dell’opera che se realizzata andrà a gravare per decenni sulle casse del Comune e sulle tasche dei cittadini; l’inutilità ai fini di un trasporto pubblico efficiente, funzionale e di qualità; il danno ambientale causato dall’abbattimento di quattro ettari di bosco in una zona protetta; l’inaffidabilità del servizio per pendolari e turisti a causa delle numerose giornate di chiusura previste per vento e manutenzione; il danno per i cittadini che vivono nelle aree interessate dal percorso e dalle stazioni (Campo Romano – Barcola – Strada del Friuli); l’impatto visivo sul panorama, con il Faro della Vittoria e il Porto Vecchio deturpati da cavi, cabine e piloni.
Questi soldi pubblici devono essere usati meglio, per una mobilità che integri centro e rioni periferici, con reali benefici per tutta la città.
L’attuazione di questo progetto sarebbe un salto nel buio senza possibilità di ritorno e un enorme spreco di risorse per un’opera isolata, inutile e impattante. Per questo aderisco alla campagna: Trieste non ha bisogno dell’ovovia, FERMIAMOLA INSIEME!