Trieste, 27/9/2024 Il Comitato NO ovovia all’attacco dopo lo stop dei fondi PNRR: no al finanziamento governativo, chiesto un incontro con il Ministero a Roma Annunciati punti informativi nelle prossime settimane: «La cittadinanza deve potersi esprimere» Il Comitato NO ovovia interviene dopo la notizia dello stop ai fondi PNRR. «L’impossibilità di procedere con...
Comunicato sulla conferenza stampa del Comitato NoOvovia – 27 settembre
28 Settembre 2024
Trieste, 27/9/2024
Il Comitato NO ovovia all’attacco dopo lo stop dei fondi PNRR: no al finanziamento governativo, chiesto un incontro con il Ministero a Roma
Annunciati punti informativi nelle prossime settimane: «La cittadinanza deve potersi esprimere»
Il Comitato NO ovovia interviene dopo la notizia dello stop ai fondi PNRR. «L’impossibilità di procedere con il progetto era nota fin dall’inizio – commenta il Coordinatore del Comitato NO ovovia William Starc -. Si tratta ora di scongiurare il finanziamento governativo. Per questo, chiediamo un incontro con il Ministero, al quale abbiamo anche inviato le 10.000 firme contrarie al progetto raccolte lo scorso inverno per il Parlamento europeo».
Starc prosegue richiamando le responsabilità dell’amministrazione: «Da tre anni documentiamo, senza mai essere smentiti, tutte le criticità del progetto, che lo rendono illegittimo, oltre che inutile, impattante e insostenibile. I “motivi di imperante interesse pubblico”, che Regione e Comune invocano per ottenere la deroga alla costruzione in zona Natura 2000, non sussistono, come ribadito nella sentenza del TAR. Sarebbe stato doveroso desistere, e cercare di utilizzare i finanziamenti per una proposta alternativa. Le responsabilità della perdita del finanziamento dunque vanno ascritte interamente a chi in questi anni ha, nonostante l’evidenza, proseguito nell’iter in modo ostinato e sordo rispetto ai nostri continui avvertimenti».
Eppure, un’alternativa possibile esiste. Già nell’estate del 2022, il Comitato aveva presentato al Sindaco un progetto di massima per una linea tramviaria che, rispecchiando la storia del trasporto su ferro a Trieste, proponeva di cambiare radicalmente la mobilità in città. La proposta del tram era stata avanzata pure da Italia Nostra e dalla Sovrintendenza competente per il Ministero dei Beni Culturali. «Altre città sono riuscite a rivedere per tempo le proposte iniziali per il PNRR e a deviare i fondi su altri progetti – ricorda Starc -. Per Trieste potrebbe essere troppo tardi, ma forse con una decisa azione congiunta si potrebbe ancora provare a mantenere lo stanziamento PNRR, visto che l’ovovia, a prescindere da chi la paga, continua a non avere i requisiti richiesti per la tutela del territorio che attraversa, sia dal punto di vista monumentale e paesaggistico che ambientale».
«Le spese sostenute per la progettazione sono state anticipate da risorse del bilancio comunale – prosegue Starc -. Riteniamo sia giusto rendere conto alla cittadinanza a quanto ammontano, posto che alle stesse andrebbe aggiunto il costo del monte ore che il personale comunale ha impiegato negli ultimi quattro anni. Speriamo che questo spreco di risorse pubbliche venga colto da chi di competenza: negli ultimi due anni abbiamo interessato le autorità di vigilanza sulla spesa pubblica e prodotto, con gli studi legali che ci assistono, dei richiami per l’autotutela sui provvedimenti adottati dal Comune».
Di fronte alle dichiarazioni del Sindaco di voler insistere, Starc mette in guardia: «Ostinarsi a chiedere il finanziamento dello stesso progetto da un’altra fonte, dimostra ancora una volta l’ottusità e l’incapacità di trarre insegnamento da quanto accaduto. Oltre a monitorare l’evolversi della situazione e attivare le azioni che saranno necessarie per fermare l’iter progettuale, ci impegneremo per promuovere quanto necessario a consentire il pronunciamento dei cittadini, nelle forme democratiche consentite dalle leggi».
Cittadinanza che ha già generosamente risposto in diverse occasioni nel corso di questi anni. «Nelle prossime settimane attiveremo punti di informazione in diverse parti della città per continuare a rendere trasparente ciò che questa Amministrazione nasconde, ascoltare le proposte e attivare la massima partecipazione – annuncia Starc -. Siamo consapevoli che i risultati fin qui ottenuti derivano sia dal lavoro costante del Comitato scientifico che da tutti coloro che ci hanno fatto sentire solidarietà e sostegno: un prezioso esercizio di democrazia diretta che possa finalmente porre fine a questo deleterio gioco dell’oca».
Per il Comitato NoOvovia
arch. William Starc
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Pasticci ed errori procedimentali, per quelli sostanziali si rimanda alla documentazione del comitato.
L’Amministrazione con la delibera del progetto (PFTE):
Inventa una formula ”in attesa della delibera di variante”, per forzare una competenza giuntale inesistente per evitare opposizioni.
Inizia un percorso senza certezza di poterlo portare a termine con conseguenti difficoltà nella fase di variante urbanistico ambientale
Si impegna formalmente a rispettare il principio DNSH per ottenere i fondi PNRR.
Contravviene nei contenuti al principio DNSH e continua a far riferimento ai fondi PNRR.
Contiene errori nell’allegato che individua le particelle da espropriare e deve pubblicarlo per ben tre volte. La stessa delibera per la variante viene presentata per l’adozione in dicembre 2022 e poi sostituita da altra nel febbraio 2023.
L’amministrazione sempre senza il supporto della variante e senza considerare l’incertezza del finanziamento PFTE procede all’apertura della gara e all’aggiudicazione alle ditte.
Tenta di entrare nelle proprietà da espropriare ignorando (?) di non averne titolo pieno fino a variante approvata e mobilita addirittura le forze dell’ordine come deterrente per i cittadini. Quando si rendono conto della debolezza della posizione le autorità pubbliche fanno dietrofront.
Utilizza la legittima e mai violenta resistenza deli espropriati per giustificare le richieste della ditta Leitner di proroga dei termini per la consegna dei progetti, termine che aveva costituito uno degli elementi da valutare nell’aggiudicazione dell’appalto.
Nella conferenza preliminare dei servizi il presidente dichiara che la valutazione DNSH è stata fatta e riportata degli elaborati allegati alla deliberazione PFTE.
Nella stessa conferenza preliminare il dirigente dichiara che il referendum locale richiesto (dal Comitato NoOvovia) è stato valutato illegittimo dalla commissione competente in materia ‘per la valenza nazionale dell’opera’ . Quale valenza oggi?